a cura della Dr.ssa Francesca Ferrara
Importanti e delicatissimi, i capillari sono la parte finale dei vasi sanguigni e svolgono un ruolo fondamentale nel nostro corpo; quando si dilatano tuttavia creano un inestetismo sul viso che crea notevole imbarazzo.

Se è vero che la cosiddetta couperose, ovvero quella formazione di chiazze rossastre causata da una anomala dilatazione nei capillari del viso che si evidenzia negli sbalzi di temperatura, suscita grande fastidio estetico nelle persone nonostante i capillari in sé siano praticamente invisibili, possiamo ben immaginare le conseguenze psicologiche quando la loro presenza si evidenzia sul viso in maniera più importante ed in forme varie: a chiazze, circolari, lineari, reticolari, più o meno sottili e con un colore che può variare dal rosso al viola/blu.
Queste odiate “ragnatele” colpiscono soprattutto le guance e le ali del naso, ma possono manifestarsi anche su mento, collo e décolleté.
Ci sono poi casi a parte, come quando per esempio c’è stato un angioma: in questo caso dopo la regressione dell’angioma avremo due caratteristiche: vasi molto evidenti e, a causa della atrofia cutanea che ne deriva, a volte addirittura buchi nella pelle.

Intervenire e risolvere il problema si può, grazie al laser.
Generalmente, quando il capillare è superficiale e piccolo, dal colore rosso, ciò che mi sento di consigliare con sicurezza è l’utilizzo Dye Laser 595 nanometri, un trattamento efficace ed indolore per couperose, rosacea ma anche per angiomi piani.
Colgo l’occasione di questo numero di Amica Bellezza per parlare però di un caso particolarmente impegnativo e significativo, che sto seguendo proprio in questo periodo. Nei giorni scorsi si è presentato nel mio ambulatorio un uomo con il viso, in particolare intorno al naso, deturpato da una ragnatela di capillari grossi, profondi, bluastri, particolarmente evidenti e che comprensibilmente costituiva un grave problema per la sua vita sociale.

Dopo un prima visita, e dopo averlo ascoltato, ho deciso di trattarlo con un tipo di laser Nd:Yag con lunghezza d’onda 1064 nanometri, già noto e molto utilizzato per altre parti del corpo e che in particolare modo tratta specificamente la parte dell’emoglobina, che come noto conferisce al sangue il suo colore.
Come anticipavo non è una metodica che si usa di frequente sul viso e così ho dovuto prestare particolare attenzione, per il timore che lasciasse segni o cicatrici; sicuramente non l’avrei mai utilizzata per una semplice couperose – in questo caso come anticipavo mi affido ad un altro tipo di laser – ma questa situazione era tale che non mi ha lasciato alternative.
Devo ammettere che già dopo una prima sola seduta il risultato è stato strepitoso: la pelle ne ha tratto un giovamento generale tanto che il mio paziente sembrava addirittura ringiovanito.
La potenza del laser che ho usato per questo specifico caso può dare un po’ di fastidio durante la seduta ma viene generalmente sopporto bene – nonostante sia considerato un laser doloroso – tanto da non richiedere nemmeno l’utilizzo di nessun tipo di crema anestetica.

La durata della seduta, che avviene in ambulatorio, è di circa mezz’ora; dopo il trattamento si avverte generalmente un po’ di bruciore, che passa nel giro di pochi minuti.
Il paziente in questione non ha lamentato né gonfiori né bruciori ed è assolutamente soddisfatto. Il risultato per forza di cose non è definitivo, per ottenerlo servono almeno altri due o tre mesi. Anche perché ricordo che la funzione del laser è di chiudere immediatamente il vaso “colpito” ma è necessario un tempo che può arrivare anche a 90 giorni affinché il materiale di cui è composto venga riassorbito.
Dopo due o tre mesi pertanto proporrò al mio paziente un’altra seduta “di ripasso”, per proseguire un lavoro che, proprio per la particolare difficoltà del problema che presenta, ha necessità di più sedute.
Per il momento ne abbiamo fatte due, le foto che propongo in questo numero mettono a confronto “un prima e un dopo” che è il risultato ottenuto con una sola seduta. è evidente che è molto soddisfatto, anche perché ha già trovato la fidanzata!
Può fare sorridere, ma ritrovarsi a proprio agio con il proprio corpo significa sentirsi più sicuri, accettati e benvoluti dagli altri.