a cura della Dr.ssa Paola Caminiti
Attraverso l’infiltrazione nel derma di anidride carbonica allo stato gassoso, per contrastare i segni del tempo e gli inestetismi della pelle.

Ogni donna ha un tallone d’Achille, qualcosa del proprio fisico che ne indebolisce l’autostima. Non necessariamente una cosa grande o eclatante. Anche un dettaglio, qualcosa di trascurabile per la maggior parte delle persone, ma terribile per lei.
Se però la soluzione c’è, perché non pensarci?
Grazie a trattamenti medico-estetici–sempre nel rispetto di una bellezza naturale – come la Carbossiterapiasi possono risolvere problemi che condizionano la vita, oppure prevenirli. Parlando di viso, con il passare del tempo, la pelle tende inevitabilmente a segnarsi: tutta colpa dell’invecchiamento dei tessuti unito alle difficoltà di circolazione, due fenomeni comuni dopo una certa età. Più l’età aumenta, più le rughe si intensificano… Tra i fattori che contribuiscono a peggiorare la situazione l’esposizione al sole, lo smog e l’alimentazione scorretta.

Un po’ di storia
La Carbossiterapia è stata utilizzata per la prima volta nel 1932, in un centro termale francese, per trattare l’arteriopatia periferica.
Con gli anni, questa metodica, ha suscitato sempre più interesse e l’ha portata ad essere oggetto di ricerche e studi clinici.
I suoi campi di applicazione si sono ampliati: lo si può definire un trattamento “evergreen” sia della Medicina Tradizionale che della Medicina Estetica.
Negli ultimi decenni, il successo della tecnica si è perfezionata diventando più efficace, sicura e meno fastidiosa. Con l’utilizzo importante di questa metodica, si è avuta anche un’evoluzione nel campo delle apparecchiature utilizzate, tanto che ora parliamo di “Carbossiterapia ad Alti Flussi controllati”, ancora più efficace su vari tipi di patologie estetiche.
Velocizzazione del trattamento, minore disagio per i pazienti, migliore diffusione del gas nei tessuti, trattamenti meno dolorosi, i vantaggi.

In che cosa consiste la Carbossiterapia?
Utile per ogni patologia o disturbo cronico caratterizzato da una microcircolazione non ottimale o che necessita di una migliore ossigenazione dei tessuti, la Carbossiterapia è una metodica che si basa sull’utilizzo di una miscela contenente anidride carbonica (CO2) medicata prodotta e rilasciata da appositi macchinari approvati dal Ministero della Salute.
L’apparecchiatura ha il potere di controllare la velocità di emissione del gas, che è sterile e atossico, per attenuare l’eventuale fastidio durante la seduta.
L’anidride carbonica, che non è tossica essendo prodotta normalmente dalle cellule del nostro organismo, viene iniettata nel derma mediante un sottilissimo ago collegato attraverso un tubicino, a una macchina che eroga il gas medicinale, regola la velocità, la quantità e la durata del trattamento.
Quando la CO2 che il sistema polmonare espelle dopo che ha esplicato la sua funzione terapeutica penetra sottopelle genera un gonfiore definito “enfisema”. Si tratta di una dilatazione superficiale che permane pochi secondi, ma importane, perché si crea una vasodilatazione (cioè un maggior afflusso di sangue, che dà l’impulso all’organismo a produrre più quantità di ossigeno, il che vuol dire un funzionamento più efficace dei capillari, la riapertura di quelli chiusi e la sollecitazione a produrne di nuovi nella zona trattata) con conseguente riattivazione e potenziamento della circolazione periferica.

Ciò genera un forte richiamo di ossigeno e una significativa stimolazione delle cellule responsabili della produzione di collagene e elastina, con un ricompattamento del derma e un aumento dell’elasticità cutanea. Il trattamento è ben tollerato e non richiede alcuna anestesia.
Inoltre, le specifiche apparecchiature riescono, grazie al surriscaldamento del gas, a rendere tollerabile il leggero bruciore avvertibile durante lo scorrimento della sostanza. Va ricordato che con l’età i fibroblasti – responsabili della produzione del collagene – rallentano la loro attività, portando la pelle a perdere tono, elasticità e idratazione.
In caso di adiposità localizzate sul corpo, la CO2, rompe le membrane delle cellule grasse, liberandole in parte degli acidi grassi in esse contenute e riducendo il volume.

Dove agisce la Carbossiterapia?
È un ottimo trattamento per contrastare le rughe, le odiate borse sotto gli occhi (ne riduce le sporgenze), guance e zona delle tempie. Si usa anche per eliminare il grasso che si forma sotto il mento. La tecnica rallenta i primi cedimenti cutanei nella parte mandibolare del volto. Buoni risultati si ottengono su collo e décolleté.
In presenza di cellulite, la metodica aiuta a ridurre l’aspetto a “buccia d’arancia”, migliorando la consistenza dei tessuti e la circolazione, oltre a rendere la pelle più uniforme e compatta. Una delle zone più difficili da trattare in caso di mancanza di tono, ma che risulta essere un punto debole odiatissimo dalle donne è l’interno delle coscia e delle braccia: la pelle è sottile e facilmente perde elasticità. Restituirgliela non è semplice.
Per migliorarne il turgore e densità la Carbossiterapia è molto indicata.

E poi?
L’impiego della CO2 agisce in tutte quelle patologie croniche nelle quali è presenteuna sofferenza del micro-circolo (microangiopatia). La Carbossiterapia, producendo vasodilatazione arteriolare, aumenta la velocità del flusso sanguigno, stimola la neoangiogenesi, ossia la sintesi di nuovi vasi sanguigni e amplifica l’effetto Bohr (il rilascio di molecole di ossigeno da parte dell’emoglobina).
Dalla terapia, ne traggono grosso vantaggio le patologie venolinfatiche, le situazioni ulcerative, le patologie arteriose, le cicatrici e le retrazioni cutanee: l’utilizzo di Alti Flussi di CO2 – scollando i piani sottocutanei – aumentano l’elasticità e il rimodellamento corporeo.
La “carbossi” ha un effetto lipolitico diretto dovuto all’azione meccanica del flusso del gas e un effetto lipolitico indiretto prodotto dalla iperossigenazione del tessuto adiposo che riattiva il metabolismo cellulare ossia gli enzimi in grado di sciogliere e riassorbire i grassi.
La tecnica, grazie all’aumento del flusso sanguigno, all’ossigenazione dei tessuti e all’azione di stimolo del fibroblasto, incrementa la sintesi delle fibre elastiche e collagene.

Ne consegue un ringiovanimento cutaneo e miglioramento del trofismo dei tessuti conferendo alla pelle un aspetto “liftato”.
Ma non è tutto: favorisce la riparazione post traumatica del muscolo accelerando la risoluzione di ecchimosi ed ematomi; accelera la rimozione dei tatuaggi ed è efficace in presenza di smagliature, psoriasi e di alopecia.
Può essere anche impiegata in ambito ginecologico come coadiuvante nei trattamenti antietà dei genitali femminili. La Carbossiterapia ha anche un effetto depurativo in quanto favorisce il drenaggio dei liquidi in eccesso e lo smaltimento delle tossine.
I risultati della seduta “remise en forme”
Estremamente sicura, la Carbossiterapia, minimizza i segni dell’età, restituisce turgore ai tessuti e illumina la carnagione”. Al termine della seduta si manifestano già i primi effetti che si perfezionano nei giorni successivi al trattamento per vedersi alla fine del ciclo concordato. La pelle della zona trattata appare più luminosa, distesa, tonica, con un aspetto “ringiovanito”.
Per migliorare un’area si consigliano 8-10 sedute (una ogni sette giorni). I risultati si mantengono nel tempo, ma non sono duraturi. Servono cicli di cura periodici: anche la Carbossiterapia fa parte dei trattamenti estetici temporanei.
Gli effetti secondari dopo il trattamento?
Lievi e temporanei. L’eventuale rossore nel punto dell’iniezione è una naturale conseguenza della vasodilatazione, mentre la sensazione di bruciore sottocutaneo svanisce in breve tempo come il rossore.

Soltanto per le palpebre è possibile riscontrare un gonfiore più persistente, destinato a regredire in poche ore. Alcune donne modificano il loro modo di vestire per non mostrare le gambe.
Se le ginocchia sono un punto debole, una soluzione per migliorare il tono e rimodellare tutta la zona è la Carbossiterapia associata a microiniezioni localizzate a base di un “mix” di acido ialuronico e un complesso dermo ristrutturante con aminoacidi, minerali, antiossidanti e vitamine.
Quando i glutei sono poco tonici, si rilassano eccessivamente e “vanno giù”, oppure hanno bisogno di un ritocco perché troppo esuberanti, ci si orienta verso la Carbossiterapia.
Il motivo?
Favorisce il rassodamento e il miglioramento della texture cutanea, riducendo la pelle a “buccia d’arancia” e le adiposità localizzate. In fase di diradamento di capelli, è possibile intervenire con trattamenti mirati e non invasivi a base di anidride carbonica associati a “punturine” rivitalizzanti per stimolare la circolazione. Il gas medicale della “carbossi” favorisce una migliore vascolarizzazione del cuoio capelluto, l’ossigenazione e un immediato nutrimento al bulbo pilifero.

E per finire?
Nei trattamenti antiage si è visto che integrando la Carbossiterapia ad altre metodiche i risultati sono potenziati e più duraturi, perché dopo la seduta la pelle è più ricettiva ad accogliere sostanze come l’acido ialuronico, gli aminoacidi e le vitamine necessarie alla “ricostruzione” dei tessuti”.
Per le smagliature (inestetismo cutaneo che colpisce prevalentemente il mondo femminile) per ottenere risultati ottimali è buona norma integrare la “cura” scelta con sedute di Carbossiterapia.