a cura del Dr. Dario Dorato
Che cosa è la cellulite e come si misura la sua gravità?
In termine medico la cellulite è definita PANNICOLOPATIA EDEMATO-FIBROSCLEROTICA (PEFS). È considerata dalle donne un inestetismo, ma in realtà è una vera e propria “malattia del grasso” e del sistema della microcircolazione, una patologia da danno microvascolare e da stasi capillare. In relazione all’evoluzione istopatologica è generalmente classificata in quattro stadi: il primo “dell’edema”. Il secondo della “fibrosi iniziale”, il terzo “della fibrosclerosi” ed il quarto dei “micro e macronoduliadipocitari”.

Ci sono cause che predispongono a questo tipo di malattia?
Si, generalmente le cause predisponesti sono: familiarità, disendocrinie, alterazioni posturali, obesità e sovrappeso, cause ambientali o anche l’improprio uso di farmaci.
In che modo viene diagnosticata la PEFS?
Durante la visita medica si sollecita la paziente circa la presenza di alcuni sintomi, utilizzando una scala numerica verbale da 0 a 10 in cui 0 corrisponde ad assenza di sintomi e 10 al massimo della loro intensità. Ed i sintomi sono: pesantezza e gonfiore delle gambe, dolore o crampi agli arti inferiori, sensazione di freddo ai piedi. Questa la cosiddetta valutazione soggetttiva, alla quale fa seguito quella obiettiva che consiste nella valutazione dei segni clinici a carico degli arti inferiori: teleangectasie, edema, varici, cianosi, dolore. Per valutazione ecografica infine si intende la valutazione delle caratteristiche dei tessuti. Alla fine delle suddette valutazioni si potrà stabilire lo stadio della PEFS: I edematoso, II fibrosi iniziale, III fibrosclerosi, IV micro-macronodulare.

Che cosa è la mesoterapia e come avviene la valutazione del risultati?
Si tratta di iniezioni intradermiche di piccole dosi di un farmaco eseguite con aghi lunghi 4 mm, eseguite sulla proiezione cutanea di un organo o parte di organo sede di un processo patologico. L’iniezione intradermica rallenta la diffusione della sostanza, di conseguenza si realizza un’azione più intensa e prolungata rispetto alla tradizionale via sistemica. Data la fisiopatologia della PEFS, l’ITD ( così definiamo la mesoterapia) deve essere effettuata con farmaci attivi a livello micro circolatorio. I quali ripristinano le fisiologiche proprietà di barriera degli endoteli capillari, producendo quindi un effetto antiedemigeno.
Dopo 15 giorni dalla decima seduta, il cosiddetto ciclo base, si ripetono le valutazioni e quindi dal confronto dei dati raccolti si potrà dedurre il risultato ottenuto secondo le seguenti scale: Per la valutazione soggettiva e obiettiva: P=persistenza, R = riduzione, S = scomparsa Per la valutazione ecografica invece i parametri sono: 0 = nessuna modificazione, 1 = lieve modificazione, 2 = buona modificazione. Bisogna tenere presente che non esiste una terapia specifica per il trattamento della PEFS, ma una serie di interventi che in combinazione tra loro modificano i segni e sintomi di questa patologia ma non la risolvono. Consistono nella riduzione del peso corporeo ove occorre, correzione di eventuali alterazioni posturali, attività fisica in particolare deambulazione, linfodrenaggio manuale, cicli ripetuti di mesoterapia.
È stato finora dimostrato che con la mesoterapia, associata ai suddetti interventi, si ottiene il miglioramento della sintomatologia soggettiva e funzionale tipica della PEFS ad essa associata e la limitazione della sua evoluzione in misura diversa da caso e caso e in base alla sua gravità.

Ci sono controindicazioni?
Mi lascia fare prima di tutto una raccomandazione: fidatevi solo di medici, perché come avete appena letto la metodica richiede una diagnosi, una valutazione rispetto all’abbinamento ad altre e la scelta di un farmaco da iniettare. Per quanto riguarda le controindicazioni sono pochissime: gravidanza e allattamento, pazienti in terapia anticoagulante ed anamnesi patologica positiva per diatesi allergica a farmaci in generale.